Gli antichi Egizi, una civiltà sviluppatasi lungo il Nilo dal 3100 a.C. fino alla conquista romana nel 30 a.C., sono noti per la loro complessa religione politeista e le imponenti costruzioni monumentali. Questa civiltà, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia, adorava numerosi dèi e dee, tra cui Ra (dio del sole), Osiride (dio della morte e resurrezione), Iside (dea della maternità e della magia) e Anubi (dio della mummificazione). La loro credenza nell’aldilà li portò a praticare la mummificazione per preservare i corpi, costruendo elaborate tombe come quelle nella Valle dei Re e nella Valle delle Regine.

Oltre alla loro maestria nell’edificare maestose strutture, gli Egizi furono anche grandi costruttori di templi monumentali, come quelli di Karnak e Luxor, dedicati alle loro divinità. Se sei nuovo nel nostro blog e desideri sapere di più su di noi e sul nostro percorso, ti invitiamo a leggere il nostro articolo di benvenuto.

Akhenaton: Il Faraone Riformatore

Quando si parla di Egizi, è impossibile non ricordare il faraone Akhenaton, originariamente noto come Amenhotep IV, che regnò durante la XVIII dinastia dell’antico Egitto, circa dal 1353 al 1336 a.C. Akhenaton è celebre per essere stato un profondo riformatore religioso e culturale, introducendo significativi cambiamenti durante il suo regno, passato alla storia come uno dei periodi più pacifici e prosperi.

È noto soprattutto per aver abbandonato il tradizionale politeismo egizio in favore del culto monoteistico del dio Aton, il disco solare. Il suo progetto era quello di ripristinare la legge dell’Uno, superando la dualità per riconoscere la Divinità che ciascun essere umano porta in sé, tanto quanto il Creatore.

La Capitale Akhetaton e la Religione della Luce

Nella sua trasformazione del regno, Akhenaton fondò una nuova capitale chiamata Akhetaton (l’odierna Amarna), interamente dedicata al culto di Aton. Aton veniva rappresentato come un disco solare i cui raggi terminavano con mani che reggevano l’Ankh, simbolo della vita. Questa iconografia esprimeva l’idea di una divinità universale che irradiava vita e energia non solo sull’Egitto, ma su tutto il creato, compresi i paesi stranieri.

La Visione Innovativa dell’Essere Umano

Gli antichi Egizi possedevano una conoscenza avanzata delle erbe e degli oli medicinali, utilizzati a scopi terapeutici, cosmetici e religiosi. La loro comprensione anatomica del corpo umano era sorprendente per l’epoca, e si dice che persino Ippocrate abbia studiato presso le loro scuole. Akhenaton, tuttavia, introdusse una visione innovativa dell’essere umano nella sua interezza, evidenziando l’importanza di prendersi cura non solo del corpo, ma anche dell’anima.

La grandiosità del suo pensiero risiedeva nel considerare l’uomo in tutta la sua complessità, sia nella sua natura fisica, più densa, che in quella energetica, più sottile. Akhenaton era consapevole che la malattia derivava da una sofferenza dell’anima, da uno stato interiore disturbato. Infatti, la prima domanda rivolta a una persona sofferente era: “Contro chi, o contro cosa sei in guerra?” Questo rifletteva la convinzione che le malattie fossero il risultato di conflitti interiori o esterni, manifestazioni fisiche di una guerra interna.

La Cura con le Piante e gli Oli Essenziali

Gli Egizi avevano una profonda conoscenza delle piante e degli oli essenziali, che andava oltre le proprietà fisiche della pianta e ne considerava le proprietà più sottili ed energetiche, rendendoli potenti alleati nelle terapie e nelle guarigioni. Attribuivano agli oli essenziali proprietà spirituali e religiose, utilizzandoli nei rituali e nelle pratiche di imbalsamazione. Questi oli, ottenuti da piante ed erbe attraverso la distillazione, erano impiegati per massaggi, applicazioni cutanee e per alleviare dolori, trattare ferite ed ustioni, migliorare la circolazione e alleviare lo stress e l’ansia.

L’Eredità di Akhenaton

Dopo la morte di Akhenaton, il suo successore Smenkhara regnò per meno di un anno, in co-reggenza con Tutankhaton, che salì al trono giovanissimo tra i 9 e i 10 anni. Questi tentò di continuare il culto di Aton, ma i sacerdoti, che avevano visto nella riforma di Akhenaton una minaccia al loro potere, approfittarono della giovane età del nuovo faraone per cancellare ciò che definivano “l’eresia di Amarna” e ritornare al politeismo. Il tutto avvenne rapidamente, tanto che il faraone fu costretto a cambiare il suo nome in Tutankhamon, con cui è passato alla storia.

Il regno di Akhenaton, tuttavia, è ricordato ancora oggi per le sue riforme religiose e culturali, che non solo trasformarono il panorama spirituale dell’Egitto antico, ma gettarono anche le basi per una comprensione più profonda della cura dell’essere umano nella sua interezza.

L’Intersezione tra Egizi e Esseni

Le tradizioni degli antichi Egizi e degli Esseni si intrecciarono attraverso i secoli, portando a una condivisione di conoscenze e pratiche che hanno lasciato un’impronta significativa nella storia della medicina e della spiritualità. Sebbene non esistano tracce storiche scritte che provino un collegamento diretto, esistono ipotesi secondo cui gli Esseni potrebbero essere stati discendenti degli Egiziani che abbandonarono l’Egitto seguendo Mosè. Attraversando il Mar Rosso, si stabilirono in Palestina. Le similitudini nelle pratiche terapeutiche e nella ricerca spirituale suggeriscono un legame profondo tra questi due popoli. Entrambe le comunità avevano una visione olistica dell’essere umano come un unicum di corpo, mente e spirito, e consideravano la malattia come espressione di un malessere interiore. Enfatizzavano l’uso delle piante e degli oli essenziali per la cura del corpo e dell’anima, adottando pratiche di purificazione e guarigione che oggi riconosciamo come parte delle Pratiche Evolutive Egizio Essene.

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